John Smith

JOSH SMITH

I due padiglioni del MACRO Testaccio  accolgono la prima mostra personale in un museo italiano dell’artista americano Josh Smith , nato nel Tennessee nel 1976 ma residente a New York, curata da Ludovico Pratesi.

La ricerca di Josh Smith si fonda su tecniche come la pittura su carta, il collage, l’incisione e l’edizione di libri d’artista, che Smith considera a tutti gli effetti delle opere in sé.

La mostra è concepita come un’antica quadreria , che riunisce un centinaio di dipinti dello stesso formato, realizzati per l’occasione, che ricostruiscono la multiforme personalità dell’artista, attivo dal 1998. Una sorta di omaggio all’opulenza e al fasto del barocco romano, che permette al pubblico di approfondire  i diversi aspetti della pittura di Josh Smith.

Partendo da una riflessione legata al proprio nome, l’artista produce una serie di opere ,  utilizzando tecniche diverse, dall’olio all’acrilico, dall’acquarello all’incisione, costruendo dei veri e propri assemblaggi di forme e colori, spesso ispirate ad immagini o a tematiche figurative.

E’ una pittura che unisce l’energia cromatica e gestuale dei maestri dell’arte statunitense, da De Kooning a Guston fino a Schnabel o Basquiat, con uno studio profondo della storia dell’arte europea, intrisa di riferimenti a Paul Cezanne o  Kurt Schwitters. Attento studioso di grafica e di editoria, ha dedicato una importante parte della sua produzione alla creazione di libri d’artista.


La mostra documenta le diverse fasi del suo lavoro, che indaga il rapporto tra autorialità e serialità: i  “Name Paintings” — speculazioni formali attorno ai caratteri J,O,S,H,S,M,I,T e H — , gli “Announcement” delle sue mostre e le sue tavolozze, mirabilmente trasformate in “Palette Paintings”.Opere che risentono di una tradizione astratta che ha origine negli anni Ottanta con Terry Winters, Albert Oehlen e Christopher Wool, tra i primi a spingere il gesto pittorico verso una produzione seriale.

La sede del MACRO Testaccio appare idonea al progetto in quanto prosegue una tradizione legata alla presentazione dell’arte americana delle ultime generazioni, che ha visto la collettiva New York Minute (2009)  e la personale di Sterling Ruby (2013).

Per l’occasione verrà realizzato un catalogo bilingue curato dall’artista, edito da Mousse.

Josh Smith
Dati biografici
Nato nel 1976 a Knoxville nel Tennessee,ha avuto molte mostre personali negli Stati Uniti e in Europa., come The American Dream alla Brant Foundation di Greenwich, CT in 2011, Who Am I at De Hallen di Haarlem nel 2009 e Hidden Darts al Museum Moderner Kunst di Vienna in 2008. Ha partecipato a molte collettive come The Painting Factory: Abstraction after Warhol al Museum of Contemporary Art di Los Angeles, Le Printemps de Septembre a Tolosa , The Generational: Younger Than Jesus al New Museum di New York, Uncertain States of America alla Serpentine Gallery di Londra, alla Lyon Biennial nel 2007 .Nel 2011 ha partecipato alla Biennale di Venezia  ILLUMInazioni,  invitato da Bice Curiger.Ha esposto alla Saatchi Gallery di Londra, alla Luhring Augustine di New York , da Eva Presenhuber a Zurigo e  da Massimo De Carlo a Milano. Hanno scritto sul suo lavoro curatori internazionali come Massimiliano Gioni, Francesco Bonami, Hans Ulrich Obrist, Bice Curiger , Roberta Smith .