Shefa Salem

Arte come identità

 

La mostra “Arte come identità” , aperta dal 29 febbraio al 20 marzo 2024  presso l'Eskender Arts House a Tripoli, nasce dall’idea di un confronto tra artiste libiche e italiane elaborata dal Console Generale a Bengasi, Francesco Saverio De Luigi .Il curatore Ludovico Pratesi ha individuato tre artiste: Adelita Husni-Bey, Elena Mazzi e Shefa Salem, tutte legate alla visione dell’arte come veicolo identitario ed espressione di un processo di riflessione sulla riattivazione del “Genius Loci”, analizzato attraverso il linguaggio artistico non solo come paesaggio e territorio in senso fisico, ma soprattutto dal punto di vista concettuale e simbolico.

Un tema estremamente attuale nell’epoca della globalizzazione, dove i criteri di definizione dell’identità, sia collettiva che individuale, vengono sottoposti a continui mutamenti e trasformazioni; problematiche che rendono indispensabile oggi una ridefinizione di criteri legati alla riaffermazione della persona nel rispetto della diversità.

Questi elementi hanno condotto il curatore ad immaginare un dialogo tra diversi punti di vista, attraverso gli sguardi di una giovane artista libica che vive e lavora a Bengasi come la Salem, quelli della italo-libica Husni-Bey, già rappresentata nel Padiglione Italia della Biennale di Venezia, e infine con quelli dell’italiana Elena Mazzi. Le opere da loro presentate indicano punti di vista specifici, di ispirazione storica, sociale ed antropologica, legati a temi come il paesaggio, l’archeologia, la storia e il viaggio, concepito come possibilità di rilettura della propria identità soprattutto in senso psicologico e culturale.

La mostra si prefigge quindi come obiettivo quello di avviare ulteriori connessioni durature tra Libia e Italia attraverso la collaborazione culturale e di far conoscere nel settore dell’arte contemporanea le realtà esistenti nei due lati del Mediterraneo.