Giulio Bensasson

Invito a Palazzo.Mecenatismi

COMUNICATO STAMPA

 

 

“In occasione della manifestazione Contemporanea Ventiventidue che si inaugura il 25 luglio 2022 nei locali del Palazzo ducale di Tagliacozzo, si presenta Invito a Palazzo. Mecenatismi,una   manifestazione d’arteideata da Spazio Taverna, curata da Ludovico Pratesi e Marco Bassan e promossa dal Comune della Città di Tagliacozzo, la cui direzione artistica è stata affidata dall’ente municipale ad Emanuele Moretti.

 

 Invito a Palazzo. Mecenatismi è un evento incentrato sulla riapertura dell’edifico storico più importante della Città marsicana: il Palazzo Orsini-Colonna, ampliato in stile rinascimentale nel XV secolo su un preesistente edificio medievale, dal conte Roberto Orsini, come residenza gentilizia della famiglia Orsini, passata poi ai Colonna.

 

Roberto aggiunge il secondo piano e amplia il cortile d’onore e intorno al 1465 commissiona probabilmente al pittore Lorenzo da Viterbo o ad un artista detto Il Maestro di Tagliacozzo,  la decorazione ad affresco della cappellina e della loggia con i ritratti degli Uomini Illustri, su modello della omonima sala affrescata da Masolino da Panicale nel palazzo romano degli Orsini (purtroppo andata perduta), attualmente appunto Palazzo Taverna.

 

Il collegamento storico e simbolico tra le due residenze nobiliari (la romana e la tagliacozzese) è la motivazione principale dell’evento proposto, che rinsalda la pratica della committenza rinascimentale con il mecenatismo contemporaneo, promosso da Spazio Taverna.

 

Così, all’interno di un importante piano di recupero del Palazzo, promosso dal sindaco della città di Tagliacozzo Vincenzo Giovagnorio, l’ala artisticamente più rilevante viene restituita alla città per diventare sede del Museo civico, destinato ad accogliere, oltre che le memorie del luogo, anche opere d’arte contemporanee, installazioni, mostre personali o collettive.

 

In questo importante processo, la mostra Invito a Palazzo. Mecenatismi costituisce un momento privilegiato di confronto e di riflessione sul rapporto tra arte e committenza, conservazione e valorizzazione del monumento, inteso come spazio destinato, non solo a contemplare le opere d’arte del passato, ma piuttosto come luogo dove, grazie al confronto con i linguaggi artistici del presente, si possano generare nuovi significati e diverse letture della storia dell’arte.

 

Il progetto

 

Attraverso il collegamento con gli ambienti del Palazzo Orsini -Taverna a Roma, caratterizzato dal connubio tra il mondo rinascimentale degli Orsini, le attività degli Incontri Internazionali d’Arte e le serate esperienziali di Spazio Taverna, quest’estate, il dialogo tra Rinascimento e Contemporaneo si sposta al Palazzo ducale di Tagliacozzo, quasi a voler riprendere il fil-rouge dell’arte da Roma alla Città abruzzese, ricongiungendo idealmente due edifici frutto del mecenatismo “illuminato” della stessa famiglia nel XV secolo.

 

La forza simbolica di Spazio Taverna si applica qui all’interno degli ambienti recuperati del Palazzo ducale, dove un intervento di restauro diventa occasione di apertura verso l’arte contemporanea, all’insegna di un dialogo trasformativo tra passato e presente.

 

La mostra

 

Per l’occasione di Contemporanea Ventiventidue è stato creato un percorso alternativo che, transitando per il Cortile d’Arme, arriva fino al secondo piano del Palazzo, attraversando il panoramico loggiato un tempo affrescato con la teoria degli uomini illustri, opera di Lorenzo da Viterbo oppure del Maestro di Tagliacozzo. Questi affreschi, oggi rimossi, sono conservati nel museo del Castello di Celano, e sono un certo collegamento quattrocentesco tra la residenza romana e quella tagliacozzese poiché testimoniano un apparato iconografico comune, teso a celebrare le virtù politiche degli Orsini, stirpe di abili condottieri.

 

Il pubblico che visiterà la mostra sarà dunque accolto negli ambienti del piano terreno, dove in un’unica sala saranno riunite le opere dei cinque artisti “che invitano” al Palazzo: Giulio Bensanson, Antonio Della Guardia, Alice Paltrinieri, Alfredo Pirri ed Eugenio Tibaldi. Appartenenti a diverse generazioni, gli artisti sono stati chiamati in quanto capaci di attivare un immaginario simbolico legato alle modalità curatoriali di Spazio Taverna.

 

Una volta saliti al primo piano, una sezione della mostra racconta il luogo, la sua storia e la sua evoluzione nel tempo, prima di entrare nell’opera di Alfredo Pirri, che ha costruito un passaggio tra passato e futuro. Si tratta di una sorta di soglia simbolica che permette al pubblico di osservare l’evoluzione del cantiere di restauro prima di accedere alla Cappella palatina, affrescata intorno al 1465 dal pittore rinascimentale Lorenzo da Viterbo, allievo di Piero della Francesca e vicino a Benozzo Gozzoli, che ha decorato il luogo su commissione del conte Roberto Orsini. Secondo altri studiosi si tratterebbe del Maestro di Tagliacozzo, ancora senza volto.

 

Alle pareti del piccolo ma prezioso ambiente sono raffigurate le Storie della Vergine, dove l’artista ha inserito, all’interno delle immagini sacre, una serie di dettagli legati alla storia del palazzo, sottolineati dallo storico dell’arte Gerardo de Simone, autore del testo pubblicato all’interno della guida alla mostra, distribuita gratuitamente ai visitatori.

 

Nella Cappella verranno presentati, tra il 25 luglio e il 31 ottobre, a rotazione, gli interventi dei quattro artisti: Giulio Bensansson, Alice Paltrinieri, Antonio della Guardia ed Eugenio Tibaldi, in relazione con l’apparato decorativo e l’atmosfera del Palazzo, per creare inedite e originali connessioni tra passato e presente.

 

Pubblicazioni

 

Per i visitatori della mostra è prevista la realizzazione di una guida breve della manifestazione, distribuita gratuitamente. Al termine della mostra verrà realizzato un catalogo scientifico che documenta gli interventi degli artisti all’interno del palazzo.