Roma, febbraio 2016 – Il Museo Nazionale Romano in Palazzo Altemps da mercoledì 6 aprile a domenica 15 maggio 2016 apre al pubblico la mostra Matthew Monahan, a cura di Ludovico Pratesi.
L’esposizione dello scultore californiano Matthew Monahan (1972, Eureka, Stati Uniti) presenta un corpus di 8 sculture tutte appositamente concepite per l’occasione. I lavori, inseriti nel contesto d’eccezione dell’antico palazzo rinascimentale e della sua collezione permanente, propongono un percorso contemporaneo, suggerendo una riflessione sulle forme, le iconografie e i miti della classicità grazie alla contaminazione con l’arte del nostro tempo: un dialogo e un confronto tra contemporaneità e classicità che stimola una nuova visione del passato, del presente e invita a immaginare il futuro.
La ricerca di Monahan si sviluppa intorno all’idea di scultura come una sorta di rovina contemporanea, dove i materiali , le suggestioni archeologiche e la memoria della classicità assumono un aspetto transitorio, si trasformano in suggestivi relitti in bilico sul tempo. L’artista attinge a piene mani in un serbatoio di immagini molto ampio, che va dalla classicità alla fantascienza, per combinare elementi iconici, apparentemente distanti, in maniera straniante ma altamente suggestiva.
“Mi è sembrato necessario localizzare tutte le mie aspirazioni sulla figura, per chiederle di diventare il conduttore di tutte le cose trascendentali e profane. Il corpo fatto a mano in realtà è già composto da due corpi chiusi in un perverso sdoppiamento del corpo dell’artista stesso , che tenta di moltiplicare e di trasformarsi attraverso culture e generi” dichiara l’artista.
Le sculture in bronzo di Monahan, risuonano con la struttura architettonica di Palazzo Altemps e con le collezioni di scultura antica che vi sono conservate, andando a occupare spazi che l’artista percepisce come vuoti lungo il percorso di visita del Museo. Ogni scultura è stata concepita dall’artista in relazione alle opere e all’apparato decorativo della sala museale dove verrà esposta, con l’intento di suggerire nuove soluzioni interpretative e semantiche che fondano e rendano complementari opere così diverse tra loro.
La personale di Matthew Monahan si svilupperà a partire dal cortile al piano terra fino alle monumentali sale al primo piano: maschere, guerrieri e divinità pagane rilette in chiave contemporanea saranno accompagnate da una serie di disegni dell’artista, incorniciati a imitazione delle didascalie del museo, realizzando una fusione sinergica con l’istituzione museale.
L’esposizione vuole avvicinare al pubblico tradizionale del museo archeologico gli appassionati di arte contemporanea: in quest’ottica verranno organizzati due incontri sul tema del rapporto tra classicità e contemporaneo. Gli incontri, coordinati dal curatore Ludovico Pratesi, vedranno la partecipazione di artisti e storici dell’arte.
La mostra è corredata da una pubblicazione tascabile gratuita, curata da Ludovico Pratesi in collaborazione con l’artista.
La mostra è realizzata dalla Galleria Massimo De Carlo, Milano/Londra/Hong Kong.
Per la stampa la mostra sarà visitabile il 5 aprile dalle 11.30 alle 13.30, in presenza dell’artista Matthew Monahan e del curatore Ludovico Pratesi .
Nell’ambito della mostra mercoledi 13 aprile , dalle 1930 alle 21, si terrà nella sala del Galata di Palazzo Altemps l’incontro PUNTI DI VISTA: ARCHEOLOGIA E ARTE CONTEMPORANEA, con la partecipazione di Alfredo Pirri (artista) e Cristiana Perrella (storica dell’arte) .Modera Ludovico Pratesi
Il secondo incontro si terrà nella seconda settima di maggio.
Si ringraziano il Soprintendente, Architetto Francesco Prosperetti e la Direttrice del Museo, Alessandra Capodiferro per aver accolto il progetto.
Per il Museo il progetto è coordinato da Daniele Fortuna.
Contatti per la stampa
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Paola C. Manfredi | paola.manfredi@paolamanfredi.com
Matthew Monahan
Nato nel 1972 a Eureka, in California, Matthew Monahan vive e lavora a Los Angeles. Ha esposto le sue opere all’ultima edizione della Biennale di Venezia, al Palazzo Enciclopedico su invito di Massimiliano Gioni nel 2013 e in diversi musei, tra i quali il Los Angeles Museum of Contemporary Art, The National Center for Art a San Pietroburgo, la Royal Academy e la Saatchi Gallery a Londra, il Museo Boijmans Van Beuningen di Rotterdam, lo Stedelijk Museum di Amsterdam.